Ansar Beit al-Maqdis
sfida il governo egiziano

25/01/2014

Il 24 gennaio al Cairo quattro attentati contemporanei hanno ‘celebrato’ l’anniversario dell’insurrezione contro Mubarak. L’esplosione più spettacolare si è avuta davanti alla sede centrale dei servizi di sicurezza. L’attentato è stato rivendicato da Ansar Beit al-Maqdis, gruppo jihadista salafita che dal 2011 opera nel Sinai, soprattutto contro Israele, ma dalla deposizione di Morsi in poi ha preso a operare contro la polizia e i servizi di sicurezza egiziani, compiendo attentati in varie zone del paese. La simultaneità dei quattro attentati, e il fatto che siano avvenuti in zone della capitale che dovrebbero essere altamente sorvegliate e sicure, significa che questo gruppo ha raggiunto un alto livello di sofisticazione, di coordinamento e di pericolosità, e che insanguinerà ancora l’Egitto, soprattutto in questo periodo di preparazione delle elezioni, previste il prossimo marzo.  

Si ritiene che il gruppo riceva esplosivi, armi e militanti attraverso la frontiera con la Libia, dove lo stato non controlla più efficacemente né le frontiere, né gli affari delle tribù locali. La sfida dei jihadisti sostenitori di Morsi contro l’attuale governo egiziano potrebbe diventare insurrezione e guerra civile in tutto il paese, se l’esercito egiziano non riuscirà a impedire l’afflusso di armi e di militanti dall’estero.

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