Il Fondo Strategico per gli Investimenti
che cos'è e a che cosa serve

27/11/2014

Il 26 novembre il presidente della Commissione Europea, Juncker, ha annunciato la creazione di un Fondo Strategico Europeo per gli Investimenti (FEIS) con un modesto capitale di 21 miliardi – 16 provenienti dal bilancio UE e 5 dalla Banca Europea per gli Investimenti – che dovrebbe mobilitare investimenti privati fino a 15 volte tanto, raggiungendo così la cifra di 315 miliardi di euro

Per attrarre gli investimenti privati in progetti strategici il fondo offre una protezione parziale del rischio: se un investimento approvato dalla Commissione generasse una perdita finanziaria, il capitale fornito dall’UE verrebbe usato per coprirla. Soltanto quando la garanzia dell’UE fosse esaurita verrebbero intaccati i capitali degli investitori.

Il Fondo è utilizzabile per progetti di infrastrutture strategiche, che sono necessarie per permettere lo sviluppo dell’economia di una regione: trasporti, telecomunicazioni, energia, ricerca. La Germania si è riservata di controllare dettagliatamente le condizioni del fondo prima di approvarlo, perché vuole evitare che venga sprecato in progetti di sviluppo di grandi infrastrutture che poi si rivelano di scarsa utilità effettiva, per lo meno nel medio termine, come è successo negli scorsi decenni – ad esempio in Spagna.

Il Fondo così strutturato è il frutto di un lungo negoziato fra paesi diversi che riflettono due visioni diverse della crisi: da una parte i paesi guidati dalla Francia, che chiedono piani di stimolo per rilanciare l’economia e sostenere la domanda, dall’altra i paesi guidati dalla Germania, che chiedono ai paesi in crisi di implementare riforme strutturali per rendere le loro economie sostenibili.

Ad esempio la Germania ha posto limiti rigorosi al coinvolgimento della BEI – di cui è uno dei massimi finanziatori – e all’aumento dell’indebitamento, il Regno Unito si è opposto a qualsiasi soluzione che prevedesse un aumento del bilancio europeo, mentre la Francia, al contrario, chiedeva di mettere a disposizione almeno 80 miliardi di capitale iniziale. 

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