L'ansia della Polonia
per le sorti dell'UE

05/12/2011

4 dicembre 2011

La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy hanno invitato la Polonia e la Svezia ad aderire ad un trattato aperto ai paesi dell’Unione Europea che vogliono una più profonda integrazione finanziaria , anche a costo di sottoporsi a regolamentazione e supervisioni comuni. L’invito rappresenta la risposta al controverso discorso del 28 novembre del Ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, che ha definito il possibile crollo dell’eurozona come il peggior pericolo per la Polonia e ha esortato la Germania ad assumere un ruolo ancora più attivo per fermare la crisi europea. Contemporaneamente il Ministro della Difesa tedesco ha proposto alla Polonia di entrare a far parte, entro il 2016, dell’Eurocorps, forza multinazionale facente capo all’Unione Europea cui finora la Polonia partecipa solo attraverso degli ufficiali di collegamento. Questo significa chiaramente che, se la Polonia sosterrà la crescente influenza tedesca nell’ambito della governance economica dell’Unione Europea, Berlino sosterrà, almeno simbolicamente, la cooperazione strategica e militare con Varsavia.  

La Polonia percepisce il rinnovato attivismo della Russia nella sua ex area di influenza come un grave pericolo, e tenta di arginarlo partecipando a più alleanze difensive. Anche una Germania potente e indipendente costituisce una grave minaccia per la Polonia, ma finché è limitata dai vincoli istituzionali dell’Unione Europea è un buon aiuto in chiave anti russa per la Polonia. La dissoluzione dell’eurozona rimuoverebbe questi vincoli, richiedendo l’implementazione di garanzie di sicurezza aggiuntive.

Intanto sorgono problemi anche per altri tradizionali pilastri della sicurezza polacca quali la NATO, ormai in continua perdita di identità. La crisi politica che sorgerebbe nell’Europa occidentale se dovesse fallire l’Unione Europea renderebbe la NATO un’alleanza ancora meno affidabile. E ora che gli Stati Uniti stanno lentamente ritirandosi dal Medio Oriente dopo un decennio di conflitti, la loro propensione a impegnarsi in una costosa alleanza di sicurezza nell’Europa centrale sarebbe ulteriormente diminuita dalle conseguenze finanziarie della dissoluzione dell’eurozona.

Quindi alla Polonia resta una sola strategia praticabile: insistere sul mantenimento dell’attuale sistema istituzionale, ovvero dell’Unione Europea. Il discorso del ministro Sikorski rappresenta il primo caso in cui un’eminente figura politica europea afferma che la sopravvivenza dell’Unione dipende dal fatto che la Germania assuma una posizione di maggior rilievo.Il discorso sottintende che la Polonia è disposta a sostenere l’accresciuto peso tedesco in seno all’organizzazione, a condizione che serva ad evitare la dissoluzione dell’Unione Europea.

A cura di Valentina Viglione  

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